Se anche “Repubblica” si accorge che Sarkó è il male…

2007-10-25

Questa volta lo spunto per due righe mi viene non dalle molteplici situazioni della metropoli parigina bensì dalla lettura online del sito del giornale popular-populista del partito democratico la Repubblica.
La copertina del settimanale allegato è dedicata al presidente Francese e intitolata "l'altra faccia di Sarkozy", alludendo alle ondate repressive . La prima domanda giunge immediata… ma Sarkó aveva mai avuto una faccia buona? Probabilmente per quelli de la Repubblica sì, almeno all'inizio del suo mandato e quando chiamava i socialisti al governo per creare ampio consenso e rassicurava l'Europa dopo il sonoro no alla costituzione europea nel referendum francese.
 
venrep
Il post…
Interessante notare come questa mossa abbia completamente tolto ogni credito alla sinistra moderata francese (non che quella italiana sia meglio eh!) che con alcuni suoi autorevoli rappresentanti ha accettato di stare al governo con la destra. Dopo parecchi mesi anche i ciechi cominciano a vedere e chi in qualche modo ammirava il piccolo Napoleone d'oltralpe per il suo charme e per la presunta unità nazionale del suo governo, si rende conto della pericolosità di un governo razzista, repressivo e che cerca di smantellare i residui spazi del welfare Francese.
La lettura dell'articolo mi fa peró sobbalzare, l'inizio è dedicato proprio al mio quartiere: "Montreuil è una massiccia banlieue dell'Est parigino. Ci arrivi in metrò, linea 9. E trovi un quartiere pieno di ottusi casermoni popolari ma anche di iniziative: spettacoli, mostre, attività associative. Lo chiamano anche "la piccola Bamako", perché un decimo dei circa centomila abitanti viene dal Mali. Gente che, nell'alba buia, si addensa nei convogli per andare a lavorare. Sperando di non incappare nel cordon bleu. Un catenaccio di uomini in divisa blu, schierati all'entrata del metrò non per controllare il biglietto ma i documenti". (tratto da Repubblica.it l'originale per intero è qui)

La parte più interessante dell'articolo è quella che fa riferimento alle Rafles, termine che indica le spietate retate di sans papier effettuate dai flics: "Il quadrillage, l'accerchiamento poliziesco scatta intorno a stazioni ferroviarie, zone commerciali, mercati, fermate del metrò, addirittura scuole elementari. A sinistra, i più suggestionabili strillano che s'è tornati al tempo delle rafles (dal tedesco raffen, trascinare via con vigore) i rastrellamenti dell'epoca di Vichy e dell'occupazione nazista".
 rafle
 Rafle davanti ad una scuola, perquisizione di una bambina sans papier.
 
Ora, a parte il discutibile umorismo degli autori, la questione qui in Francia è seria e parecchio. Punto primo: le azioni di caccia al clandestino avvengono spesso, con caratteristiche militari e dal modus operandi apertamente razzista (leggi che se sei bianco biondo non ti bloccano). Poi sto trovando particolarmente interessante la questione sul termine Rafle, richiama immediatamente l'epoca di Vichy e le retate nel ghetto: non si tratta di suggestioni strillate ma di un uso semanticamente ineccepibile di un termine specifico che indica appunto questo genere di retate. La querelle è viva, qui in Francia, dove alcuni hanno addirittura auspicato l'incriminazione per coloro che scrivono associando ad operazioni di polizia il termine rafles. Come se ci denunciassero anche per il solo chiamare i Cpt lager per migranti insomma… Queste operazioni di polizia sono spesso in grande stile con blocchi di decine o centinaia di flics in luoghi nevralgici dei quartieri o banlieue, in genere sono fatti alle stazioni della metro, cosi come le vie dei negozi etnici con perquisizioni in tutti le stanze dei palazzi. Molto spesso assieme ai poliziotti vengono impiegati i cani. Particolarmente odiose risultano poi le rafle fuori dalle scuole dove vanno molti bimbi sans papier, l'ingresso della scuola diviene cosi un luogo favorevole per operazioni polizia contro i genitori sans papier. Molto attivo contro le rafles davanti alle scuole è una rete di scuole solidali e l'Resf un coordinamento di insegnanti e genitori.
La battaglia dei sans papier per la fine di queste retate e per la libertà di circolazione sono molteplici, sabato scorso circa 10.000 persone hanno attraversato in corteo Parigi contro Sarkó e il suo governo razzista.
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2 risposte a Se anche “Repubblica” si accorge che Sarkó è il male…

  1. sal. scrive:

    ciao, non so manco più come ci sono arrivato su questo blog, ma me lo son letto tutto con attenzione… e anche con un po’ di profitto. e’ evidente che sei il mio alter ego che ha deciso di tenere un blog, perche’ ho visto e fatto a parigi le stesse cose che hai fatto tu. mi farebbe piacere chiederti un paio di cose, ma non ho trovato la tua mail… ovviamente non sono della digos, anche se mi piacerebbe, visto che e’ un posto a tempo indeterminato.
    ciao, e buone cose.
    sal.

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